Emidio Cagnucci

Nato ad Ascoli Piceno da genitori ascolani, fin da fanciullo dimostrò attitudini musicali e venne iscritto nella scuola di musica gestita dalla Società Filarmonica della città, dove apprese le prime nozioni. Dotato di un bel timbro baritonale, prese parte al coro locale della Cappella del Duomo diretto dal maestro Arturo Clementoni.

Partecipò con altri artisti ascolani ad una serie di concerti, distinguendosi per la sua musicalità interpretativa e canora. Nel frattempo si dedicava a comporre motivetti e a scrivere versi che poi cantava in diverse occasioni riscuotendo grande approvazione. Nasceva così il primo cantautore italiano : era l’anno 1928.

In seguito partecipò al concorso nazionale della canzone italiana svoltosi in Alessandria dove si aggiudicò il secondo posto con la canzone dal titolo ”Solitudine”.

Dopo essersi distinto in tanti altri concorsi, decise di impegnarsi nel folklore locale, cioè alle canzoni in dialetto ascolano, per dedicarsi anima e corpo alla sua città che tanto amava. La sua prima canzone fu rivolta al colle S. Marco e fu da lui stesso cantata al teatro Ventidio Basso.

Gli ascolani furono così entusiasti, che l’autore iniziò la composizione di una lunga serie di canti ascolani, raccolti e pubblicati in un volume con il titolo “Ascule che canta”.

Successivamente costituì un Gruppo Corale Folkloristico, riuscendo a riscuotere trionfi locali e nazionali, radiofonici e televisivi, tanto da essere premiato con Medaglia d’oro dalla Direzione Centrale di Roma dell’E.N.A.L. e nominato Consulente Tecnico Prov.le per le Sagre e Feste Popolari.

Nel 1952 allestì per il teatro Ventidio Basso uno spettacolo dialettale con il titolo “Ascule antica”, su parole e musica di sua composizione, riportando sulle scene episodi e usanze dell’Ascoli di fine 800. Lo spettacolo, denominato” Tutto Cagnucci”, fu un vero trionfo di successo. Iniziò così la stampa dei tre volumi “Agre & Dogge”, raccolta di poesie e canzoni dialettali, proverbi popolari, usanze e tradizioni locali.

Per i suoi meriti venne insignito del titolo onorifico di Cavaliere della Repubblica italiana. Il giorno 29 Maggio 1993 il grande maestro ascolano, esempio di alto valore didattico ed educativo, si spense all’età di 88 anni.